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Guido Rumici

Infoibati [1943 – 1945]

I nomi, i luoghi, i testimoni, i documenti. Mursia, Milano 2002, pag.498

Di Enrico Neami da "In Strada Granda" - giugno 2002 - n. 60

La veste tipografica dell'ultimo lavoro di Guido Rumici è quella “economica” : copertina floscia, nessuna sovracoperta, rilegatura a colla. Non dev'essere stata altrettanto economica, in quanto a fatica di lavoro e ricerca, la realizzazione dell'opera. Il saggio di Rumici, parafrasando, è acuto e fine e ben pensato : partendo da un introduzione storica ai fatti in oggetto, segue cronologicamente l'evolversi delle vicende nella Venezia Giulia e nella Dalmazia passando attraverso il ciclone dell'8 settembre, l'occupazione nazista del territorio, la “liberazione” ed il primo dopoguerra. Sapientemente frammisti a detti capitoli, l'autore pone degli incisi tematici che toccano realtà peculiari e caratterizzanti, ai fini dell'interpretazione storiografica, la tragedia delle foibe : Donne tra le vittime, partendo dal martirio tremendamente esemplare di Norma Cossetto, sottolinea con lucidità e veridicità – nel contempo senza scadere in una misera cerca dell'orrore scandaloso – la violenza che troppe volte colpì le donne e le ragazze istriane sia nell'autunno del '43 che nella primavera '45, mentre Sacerdoti nella tempesta esamina la persecuzione di tanti preti e religiosi che venne messa in atto limitatamente, pur ferocemente, nel '43 ed in modo massiccio e generalizzato – furono molti gli uomini di Chiesa di etnia anche slovena e croata che sparirono nel vortice di violenza del regime jugoslavo postbellico – dopo il 1945.
La narrazione scorre linearmente e l'esposizione è rigorosa e scientifica: Rumici raccoglie dalla vasta letteratura prodotta negli anni in Italia, in Istria, in Slovenia e Croazia ed altrove, fatti, testimonianze e congetture. Ogni citazione è ricollegata alla fonte mediante delle immediate note a fondo pagina che permettono di approfondire agevolmente i temi trattati; molte notizie fornite sono tratte da interviste dirette dell'autore in primis a testimoni e protagonisti di quelle oscure vicende, in secundis ad altri esimi storici e ricercatori.
Al di là della pur valida e ben strutturata analisi dei fatti, maggiormente interessante e di rilievo è il capitolo nono Linee interpretative di una tragedia. Qui vengono tirate le somme su punti tuttora caldi della questione interpretativa : foibe del '43 e foibe del '45, il problema della quantificazione delle vittime, se fu delitto di stato o di regime, i crimini contro gli slavi non comunisti, le violenze del dopoguerra ed il problema del tramandare la memoria. Ne esce un quadro limpido nella sua tragicità su quel periodo che rappresenta, nelle parole dell'autore, […] uno dei maggiori picchi di barbarie raggiunti nel secolo appena concluso, insieme ad altre tragedie su cui si è potuto fare maggiore luce. […] Rumici, coadiuvato dai numerosi contributi storiografici citati, chiarisce come accanto ad una componente di rivolta spontanea – peraltro limitata in un quadro storico-politico più esteso – contro i rappresentanti, veri o presunti, dei collassati apparati fascista (nel '43) e nazifascista (nel '45), vi fu presente una costante canalizzazione, di origine squisitamente politica, della violenza in chiave anti italiana e, dopo il '45 soprattutto, tesa all'eliminazione di ogni elemento contrario al comunismo titino ed all'annessione del territorio alla nascente Repubblica Federativa di Jugoslavia.
Degni di nota, infine, sono gli apparati di corredo che vengono proposti a fine opera : l'appendice A, Testimonianze, riporta trentotto pagine di testimonianze dirette – raccolte dall'autore – di parenti e familiari stretti di alcuni scomparsi che raccontano il loro ricordo di quelle tragedie; l'appendice B, Documenti, presenta ventotto pagine di riproduzioni fotografiche di documenti d'epoca sulle ricerche e sui ritrovamenti; l' appendice C è un'utile cronologia 1940-2002 dei fatti salienti correlati al tema principale. Seguono gli indici dei nomi e degli scomparsi ed una ricca sezione bibliografica. Quest'ultima, operosa testimone di anni di letture, consultazioni e ritagli da parte di Guido Rumici, è particolarmente utile : ordinati per autore troviamo i saggi a carattere generale sull'argomento, così come quelli sull'argomento specifico; più difficili generalmente da rintracciare, qui rigorosamente elencati, i numerosi articoli e saggi brevi sull'argomento, completati da un elenco ragionato dei periodici consultati, siano essi stampati in Italia o in Istria o a Fiume.
In conclusione, Infoibati è un saggio corposo e ponderato che, svicolando dalla pesante profondità dei testi d'analisi storiografica per addetti ai lavori, riesce ad unire rigorosità e scientificità ad un fraseggiare semplice e scevro da inadeguate drammatizzazioni e che ha le potenzialità di raggiungere un target di pubblico il più vasto possibile. Auguriamoci sia il primo indolore colpo per aprir breccia nella coscienza nazionale, per anni tetragona ad ogni sensibilizzazione sulla storia del nostro confine orientale.

Enrico Neami.

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